Da Bologna a Milano, passando per Riccione. La storia di Chicco Giuliani è fatta di musica, sport, radio e passione.
Nome: Francesco “Chicco” Giuliani
Città: Milano
Occupazione: conduttore radiofonico a Radio Deejay
Instagram: @chiccogiuliani
Ci pare doveroso iniziare dalla tua storia personale, raccontaci qualcosa di te! Chi sei, dove sei cresciuto e qual è il tuo background.
Sono nato e cresciuto a Bologna, dove ho studiato (Liceo Classico prima e poi Laurea in Giurisprudenza) e dove mi sono innamorato fin da bambino della radio e della musica. A diciott’anni sono partito per i villaggi turistici e sono rimasto nella mia città natale un po’ a singhiozzo negli anni successivi, assecondando la mia natura di nomade viaggiatore! Ho fatto però in tempo a finire l’Università e a cominciare il mio percorso da dj, giornalista e conduttore radiofonico proprio a Bologna. Poi sono arrivate quasi subito Milano, Rimini e Riccione, ma volendo sintetizzare, diciamo che ho sempre cercato di mettere i sogni al centro della mia vita, e ho fatto di tutto per inseguirli, spostandomi da una città all’altra! Sono sempre andato dove mi hanno guidato lavoro e passione.
Il tuo profilo Instagram è un tripudio di sneakers. Si vede la forte passione. Dov’è nato questo amore?
Il mio amore per le sneakers è nato contemporaneamente alla mia passione per il basket e per la street culture: ho cominciato col mini basket a 6 anni nella gloriosa palestra “Furla” della S.G. Fortitudo di Via San Felice 103, e la scintilla è scoccata immediatamente. Ero follemente innamorato di tutte le sneakers dell’epoca! Ricordo ancora un paio di Force One bianche e blu che mi feci autografare in palestra da Leon Douglas! (All’epoca della Fortitudo Yoga, uno dei due americani col fratello John, ndr).
Crescere a Bologna ha aiutato a coltivare questa passione oppure lo ha reso più difficile? Esiste una comunità di sneakerheads?
Sì, credo che crescere a Bologna abbia contribuito ad alimentare questa passione/mania. Bologna vive e respira basket h24 da sempre, va tutto di pari passo. Solo un bambino poco attento rispetto a ciò che gli accadeva intorno in quegli anni non si sarebbe fatto contagiare da questo amore! Gli anni ’80, come la storia insegna, sono stati il vero spartiacque per il mondo delle sneakers. A Bologna la comunità di sneakerheads è sempre stata molto numerosa e attenta alle nuove tendenze, lo testimoniano anche tutti i negozi degni di nota in città. La scena è sempre molto viva.
Qual è stato il primo paio di sneakers che hai comprato?
A memoria, mi pare un paio di Force One, con cui facevo mini basket.
Oggi quante paia possiedi?
Ma sai che non le ho mai contate? Attualmente, in tutto credo circa 250 dislocate su tre città diverse (ride ndr)… Tutte peraltro indossate almeno qualche volta! La mia opinione è che un vero sneakerhead le scarpe le debba sempre indossare! No teche!
Se dovessi scegliere la tua TOP 3 di tutti i tempi, quali sneakers sceglieresti?
Ehh… Domanda difficilissima! Azzardo: al primo posto le Jordan I, al secondo le Jordan III, al terzo le Adidas Pro Model.
Qual è il brand al quale sei più legato?
Sicuramente il Jordan Brand.
Come abbini il tuo outfit alle tue sneakers? Segui dei criteri predefiniti?
No, diciamo che non adotto mai criteri predefiniti o prestabiliti per associare il mio outfit alle sneakers che indosso. Vi basti però sapere che nel mio guardaroba ci saranno forse si e no tre/quattro paia di scarpe non catalogabili come sneakers, non di più. Adoro per lo più i look street, semplici, comodi e informali. Grazie a Dio, faccio un lavoro che me lo permette.
Se potessi indossare un solo paio di sneakers per il resto della tua vita, quale sarebbe e in che colorazione?
Le Jordan III. Colorway base “White Cement”, con tutte le variazioni sul tema (Ne ho e ne ho avute diverse). Tutte belle e comodissime. Per me è forse la sneaker più comoda in assoluto. Quantomeno per il mio piede!
La cultura delle sneakers sta vivendo il suo periodo d’oro. Pensi sia dovuto solo ai social media oppure c’è una ragione particolare?
Mah, credo che tutto, negli ultimi anni, abbia contribuito a far crescere questa febbre: metteteci i social media, il mondo della pubblicità, i grandi design di moda che sposano la street e la sneaker cuture, le grandi case che decidono di ributtare fuori i modelli più iconici delle loro linee più amate. Anche se in realtà però credo che tutto questo sia un riflesso: “History Repeating” diceva qualcuno, viviamo ancora dell’ondata di ritorno della Golden Age degli ’80 e dei ’90.
Dove compri solitamente le sneakers? Hai un rivenditore di fiducia?
No, non uno in particolare. Diciamo che ho vari riferimenti, ormai soprattutto a Milano. E poi, vado molto a momenti e a sentimento. (Ride)
Compri le sneakers solo per passione o anche per reselling?
Giammai! Solo per passione. Credo che il reselling sia il male assoluto di questo mondo.
Quando vai in radio, anche il tuo pubblico non potrà vedere cosa indossi, scegli con cura le sneakers?
Si, scelgo sempre con cura le sneakers da indossare, anche se gli ascoltatori non mi vedono. Magari per la radio le scelgo secondo il criterio della comodità, per gli eventi live di palco o i dj-set adotto invece criteri un pochino più complessi, legandomi alla specifica occasione, all’evento, o al resto del look.
Ultima domanda: hai un paio che hai sempre voluto ma che purtroppo non sei riuscita a coppare durante la release?
Devo dire di no!
Se vuoi aggiungere qualcos’altro da dirci, questo è il momento e lo spazio giusto.
Volevo segnalare a tutti i vostri lettori e/o followers il progetto “Fresh & Sneak”, una piccola idea nata per gioco durante il primo lockdown e diventata presto una paginetta Instagram, prima, e un PodCast poi, con cui racconto “il lato Pop delle sneakers” insieme a te, Stefano. Ogni modello di sneaker è associato ad un celebre testimonial (del mono dello sport o dello spettacolo) che ha contribuito a renderlo famoso in giro per il mondo. Ci sono illustrazioni dedicate, e testi tutti da scoprire. Il resto a voi!