Dopo il successo del suo precedente album “Memory” pubblicato sotto l’etichetta Sto Records/Atlantic Records, Johnny Marsiglia torna con il suo ultimo progetto intitolato “Gara 7”.
Conosciuto per la sua abilità nel creare versi penetranti e testi ricchi di significato, Johnny Marsiglia torna sulla scena musicale con un album ispirato al mondo della pallacanestro, proprio in concomitanza con la finale NBA. In questo nuovo lavoro, Johnny Marsiglia ha coinvolto una serie di artisti di talento per delle collaborazioni di grande impatto. Tra questi troviamo Davide Shorty, suo collega e amico con cui aveva già avuto modo di collaborare in passato, ma anche artisti inaspettati come Post Nebbia, JSN, Mezzosangue, Thoé e Nio. “Gara 7” promette di offrire una fusione unica tra la passione per il rap di Johnny Marsiglia e la sua passione per la pallacanestro. Questo concept album ci guiderà attraverso un viaggio sonoro che esplora temi come la determinazione, la competizione e il perseguimento dei propri obiettivi, utilizzando la metafora del basket come filo conduttore.
“Gara 7” prende il via con il brano “5 Agosto“, il giorno di nascita dell’artista. Questa track è il fischio d’inizio della partita musicale che seguiremo come fan accaniti durante tutto l’album.
“Mi piace pensare che essere nato in estate mi abbia predisposto, ad affrontare il caldo quando si fa tosto”.
Possiamo considerare “5 Agosto” come quella parte della partita che va dall’entrata in campo alla contesa iniziale. Il disco continua poi con il secondo singolo, intitolato “Prime“, che segue la linea tracciata dalla prima track e ne approfondisce il concetto. Dopo un periodo di assenza di cinque anni dalla scena musicale, il rapper rivela di sentirsi fresco e ricaricato, come dopo un periodo di allenamento e rigenerazione che lo ha portato fino alla finale.
Il disco è forse uno, lato nostro, dei più attesi di quest’anno, insieme a quello di DJ Shocca. Finalmente un lavoro dove la scrittura, la strumentale e le emozioni sono al centro del progetto artistico. Un album incentrato sui valori, sulle difficoltà e sulle esperienze personali; quelle vere, provate dall’artista in prima persona. Un disco che mancava alla scena italiana, che abbiamo dovuto aspettare cinque anni per avere ma che ora possiamo assaporare, come un vino d’annata rimasto a maturare e che poi, quando si stappa, sprigiona un sapore unico.