Teste Di Sneakers - EP5: Fabrizio Stirparo

Teste Di Sneakers – EP5: Fabrizio Stirparo

Dal coltivare la propria passione in solitaria ad aprire un magazine online. Scopri la storia di Fabrizio Stirparo.

Teste Di Sneakers - EP5: Fabrizio Stirparo

Nome: Fabrizio Stirparo

Città: Milano

Occupazione: Product Marketing Manager

Instagram: @Eyeson_Magazine

Mi pare doveroso iniziare dalla tua storia personale, raccontaci qualcosa di te! Chi sei, dove sei cresciuto e qual è il tuo background.
Sono nato e cresciuto a Catanzaro fino ai 19 anni, una piccola città del sud mal rifornita di qualsiasi
cosa. Grazie ai miei genitori ho viaggiato tanto, incontrando persone e facendo cose che mi hanno aiutato a crescere e capire ciò di cui ero davvero appassionato. Ho studiato Economia e Marketing a Urbino e ho un Master in Marketing: lavoro come Product manager in una grande azienda Italiana e fondamentalmente decido come sviluppare un prodotto, le grafiche ed il pack. Se lavorassi in Nike, per farvela breve, la scarpa che avreste ai piedi sarebbe opera mia e delle decine di altre persone che lavorano nei vari team.

Addentriamoci nel mondo delle sneakers. Come è nata la tua passione?
Essendo Catanzaro un piccolo centro, uscire da lì voleva dire scoprire ogni volta qualcosa di nuovo. Così ho conosciuto le sneakers, e da sempre ho una idiosincrasia verso le scarpe eleganti. L’altra motivazione è che ho i piedi strani: diversi e molto sottili. Sono sempre andato alla ricerca della scarpa “perfetta”, poi credo di averla trovata, ma nel frattempo è diventata una bella passione. Cerco di mantenerla più sana possibile, ed anche per questo ho deciso di aprire Eyeson Magazine, perché parlarne mi aiuta ad espiare le mie colpe derivanti dalle uscite economiche.

Crescere a Catanzaro ha aiutato a coltivare questa passione oppure lo ha reso più difficile? Esiste una comunità di sneakerheads?
No e no. Non ho idea che adesso si sia formata una community, ma mettiamola così: prima di Eyeson la passione era solo la mia, adesso invece ne discuto tutti i giorni con migliaia di persone e
sono super contento.

Dalla tua passione è nato Eyeson, raccontaci di più di questo progetto. Cos’è e che obbiettivi si pone nel medio/lungo periodo.
Eyeson è nato in pandemia, quando un po’ di noia da lockdown mi ha riportato nel mondo sneakers ad una velocità spropositata. Come obiettivo abbiamo quello di continuare ad approfondire temi spesso poco trattati sulla scena sneakers&streetwear italiana, e, se possibile, fare diventare questa enorme passione un lavoro. Ci stiamo attivamente lavorando, e ci stiamo divertendo moltissimo. A questo proposito, vorrei ringraziare Fede e Bese, che sono partner attivi di questo progetto aiutandomi nelle scelte più importanti, e tutti i mod che ci aiutano a mantenere una community sana e curiosa sul nostro gruppo Telegram.

Che impatto avrà Eyeson sulla comunità italiana?
Noi stiamo cercando di raccontare le cose senza farci troppo trascinare dai rumors che sono un po’ alla base di questo settore. Dopo qualche anno esclusivo sulle sneakers e il loro impatto sulla scena street, adesso ci stiamo allargando alla moda e chissà dove ci porterà questa avventura. Spero che l’impatto di Eyeson sia quello di dare alle persone la possibilità di pensare alle cose e decidere con la loro testa. E non parlo solo di sneakers.

Torniamo su di te, qual è stato il primo paio di sneakers che hai comprato?
Io ho in mente una scarpa (ne ho già parlato sul sito) che non ricordo quale sia – a parte i colori, grigio scuro e arancio – ma che associo a delle Air Monarch. Sentendomi in dovere di fare un nome preciso però, ti direi la Total90 argento e rossa che ho usato fino a bucare.

Oggi quante paia possiedi?
Ti direi sull’ottantina, ma ho abbandonato il censimento dopo che è nata mia figlia. Per inciso, lei ha già 5 paia di scarpe ma ancora non cammina.

Se dovessi scegliere la tua TOP 3 di tutti i tempi, quali sneakers sceglieresti?
Scelgo 3 scarpe che possiedo e che, per qualche motivo, sono per me importantissime: Air Jordan 3 Fire Red, Yeezy 700 Wave Runner, Air Presto Flyknit.

Qual è il brand al quale sei più legato?
Non ho un brand preferito, mi piace scoprire le storie dietro le scarpe e mi appassionano più quelle. Difficilmente faccio scelte, specie quando c’è questa polarizzazione che vedo un po’ forzata.

Come abbini il tuo outfit alle tue sneakers? Segui dei criteri predefiniti?
Questa domanda me la fanno spesso in DM. Il criterio è assolutamente personale, mi preoccupo che stiano bene insieme secondo il mio gusto del periodo. E quando arriva l’estate potreste anche vedermi con scarpe Yeezy e pantaloncini Nike.

Se potessi indossare un solo paio di sneakers per il resto della tua vita, quale sarebbe e in che colorazione?
Air Jordan 3 Fire Red senza dubbio. Quando penso alla Scarpa, nella mia testa ha quella forma e quei colori.

Oggi la cultura delle sneakers sta vivendo il suo periodo d’oro. Pensi sia dovuto solo ai social media oppure c’è una ragione particolare?
Il mondo dei social ha certamente aiutato il mondo sneakers ad espandersi ma non a fare cultura, basti pensare alle pagine e servizi che fanno resell ed info resell. Credo che questa superficialità rovinin un po’ quello che di bello c’è dietro il mondo delle scarpe, che spesso è fatto di persone, storie, tecnologie, errori, prove e tanto altro. Certo è che Nike, negli ultimi 10 anni, ha toccato i tasti giusti per far diventare pop la sneaker, che adesso è sdoganata davvero in qualsiasi ambito.

Dove compri solitamente le sneakers? Hai un rivenditore di fiducia?
Se parliamo di scarpe in raffle, spero semplicemente di vincerle nei vari negozi che le fanno. Nel caso della ricerca, invece, divento un segugio e cerco di spendere il meno possibile.

Cosa ne pensi dei reseller e della piega che stanno prendendo i brand sulla tiratura dei pezzi a retail?
A me il resell non piace, non l’ho mai nascosto in pagina e prima dell’arrivo di Bese non mi sarei mai sognato di parlarne. Personalmente, l’unica scarpa che ho preso a resell è una J3 Neapolitan, comprata a 20€ sopra il retail perché avevo la mega scimmia. Sono un po’ fatalista a riguardo: se la
vinco bene, altrimenti testa alla prossima. Mi preme dire che i reseller possono però fare quello che vogliono, io non giudico quello che fanno anche perché la rivendita esiste in tanti settori. Mi soffermerei di più sul poco e nulla che Nike ha fatto tra il 2018 e il 2022 per diminuire il fenomeno dei bot sui siti, così come adidas e varie altre piattaforme che “si sono nutrite” dei soldi dei reseller.
Da questo punto di vista, se io avessi un negozio, farei come offspring: se vuoi le scarpe, vieni in negozio ed esci con quelle ai piedi. La tiratura limitata dei pezzi esiste in ogni mercato, ed è fatta anche per fomentare gli acquirenti a non fermarsi e ad aspettare la prossima e poi quella dopo ancora.

Hai un paio che hai sempre voluto ma che purtroppo non sei riuscita a coppare durante la release date?
Se proprio devo scegliere dico la Dunk Sb Orange Lobster. Devastante.

Spesa più alta per una sneakers?
Off White Odsy 1000, prese in sconto a 430€.

Se vuoi aggiungere qualcos’altro, questo è il momento e lo spazio giusto per farlo. Domanda libera.
Tornando un attimo all’aspetto resell, mi sembra che questa superficialità abbia preso un po’ troppo piede. Spesso ragazzini tra i 15 e i 17 anni mi chiedono se vale la pena spendere anche 500€ per un paio di scarpe hype, ma credo che anche il nostro lavoro sia quello di creare anche le loro menti. Chiosa personale, una storia tra mille: quando ero adolescente e ricevevo qualche soldo, mi preoccupavo di arricchire il mio bagaglio culturale con un viaggio, un libro o un’esperienza. Magari lì per lì non lo sapevo, ma mi ha aiutato un po’ a diventare anche quello che sono oggi.